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Siqilliyya

Il portale della Sicilia araba


Sembrano perfezioni

Ibn Hamdis


Presentazione

Sembrano perfezioni è una poesia di

Ibn Hamdis

Abū Muḥammad ʿAbd al-Jabbār ibn Abī Bakr ibn Muḥammad ibn Ḥamdīs al-Azdī al-Ṣiqillī (in arabo: عبد الجبار بن أبي بكر بن محمد بن حمديس الأزدي الصقلي أبو محمد<) nacque a Siracusa nel 1056 e fu il massimo esponente della poesia araba di Sicilia tra l'XI e il XII secolo. Dopo aver combattuto contro i normanni, emigrò a Siviglia nel 1078 circa presso la corte del sovrano al-Mu'tamib. Qui compose le sue principali poesie che, oltre a ricalcare i motivi convenzionali della produzione elegiaca e bacchica, sono venati di un profondo e caratteristico tono nostalgico, causato dall'esilio dalla sua amata Sicilia, terra della spensierata giovinezza. Nel 1091 si trasferì prima in Algeria e poi in Tunisia, dove scrisse versi per celebrare l'esercito arabo nella lotta contro gli invasori normanni in Sicilia. Morì a Maiorca nel 1133 l'ultimo poeta della Sicilia araba, mentre Palermo diventava normanna.

Nel suo Diwan (Canzoniere) sono raccolti circa 6000 versi, tradotti integralmente per la prima volta in Italiano da Schiapparelli. Questo grandissimo poeta fu apprezzato, tra gli altri, da Sciascia.

Composta da otto distici, la poesia ha quasi un tono filosofico, coi suoi enjambements ed il suo gioco di opposizioni tra ciò che sembra e ciò che è in realtà. All'autore interessa contrapporre il valore estrinseco, la bellezza apparente (Sembrano perfezioni, ma risplendono / soltanto agli occhi tuoi: valgono nente) e fugace (è quasi un'ala, a volare) a quello intrinseco, vero: l'utilità, la forza, la resilienza, l'ingegno e la dignità. Questa poesia filosofica è però venata di un senso d'angoscia che si avverte tanto nelle continue anafore di quanti che sottolineano come il divario tra il mondo apparente e quello reale diventi semre maggiore, quanto, soprattutto, nell'ultimo verso, in cui il poeta richiama la guerra. Possiamo facilmente intuire che Hamdis si riferisse alla guerra in Sicilia che l'aveva costretto all'esilio e che pochi anni dopo avrebbe visto trionfare i Normanni sugli Arabi.

testo_arabo-sembrano_perfezioni

Sembrano perfezioni, ma risplendono
soltanto agli occhi tuoi: valgono niente;

quanti nemici stanno in un amico,
e in quanta quiete si nasconde il ladro!

Quanti cavalli di armoniose forme
non arrivano, deboli, alla meta!

Quanti cammelli, in viaggio, nella notte,
li trattiene il difficile cammino!

Così l’affanno trascina l’amante
dove l’ascesi e l’angoscia si legano:

sventura all’uomo afflitto da ignoranza,
che gli lodano il corpo e non l’ingegno!

È quasi un’ala, a volare, il denaro:
ma già è stroncata, e non rimane un bene:

quanti uomini degni in vile veste!
Si lucida una spada e non la gemma.



Figure retoriche

Anafore: 4

Enjambements: 3

Strumenti di analisi del testo
Metadati dell'opera originale
Tipologia:

Poesia

Titolo opera:

Sembrano perfezioni

Autore:
Abd al-Jabbār Ibn Muhammad Ibn Hamdīs
VIAF: 118947000
Data:

XI-XII sec.

Luogo:

Incerto

Lingua:

Arabo

Titolo raccolta:

Diwan

Metadati della traduzione
Tipologia:

Poesia

Titolo opera:

Sembrano perfezioni

Traduttori:
Francesca Maria Corrao
VIAF: 56622123
Edoardo Sanguineti
VIAF: 66478877
Data:

maggio 2005

Luogo:

Messina

Lingua:

Italiano

Titolo raccolta:

Poeti arabi di Sicilia

Casa editrice:

Mesogea

Edizione:

Seconda

Identificazione ISBN:

88-469-2023-6

Luogo fisico:

CIP- Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”

Permalink:
https://www.mesogea.it/prodotto/poeti-arabi-di-sicilia/2022/07/10/poeti_arabi_di_sicilia/


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